I risultati derivano da un test sottoposto in 13.200 scuole, 122.016 classi su quasi due milioni e 300mila studenti di II e V elementare, III media e II superiore. In tutto sono stati distribuiti quasi 6 milioni e 900mila fascicoli.
I risultati riscontrati raccontano un divario di preparazione sempre più sottile tra gli studenti della scuola primaria del Nord e del Sud, divario che invece aumenta con l’aumentare del grado scolastico.
Il vero gap tra regioni aumenta per quanto riguarda le scuole secondarie di primo e secondo grado: in terza media il Nord ottiene risultati significativamente superiori alla media nazionale, il Centro risultati intorno alla media, il Sud e le isole notevolmente al di sotto. E le differenze territoriali si confermano anche al biennio delle superiori: lo scarto in seconda superiore raggiunge, in Italiano, 15 punti circa al Sud e 20 punti nelle isole, mentre in Matematica rispettivamente 19 e 25 punti.
Si confermano i “primi della classe” i ragazzi di Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trento, mentre la novità è rappresentata dalle Marche, che negli anni ha migliorato progressivamente i propri risultati. Campania, Calabria e Sicilia si attestano invece nelle ultime posizioni.
Una fotografia che tiene sì conto dei risultati dei test, ma che va comunque contestualizzata al’interno di un sistema scolastico che non è sempre omogeneo nell’offerta formativa e negli approcci didattici.
Svolgimento dei programmi, preparazione dei docenti, stimolo all’apprendimento, valutazione degli ambienti sociali di partenza delle classi. Sono numerosi gli elementi inerenti e non trascurabili all’interno del quadro incidentato, dinamico e variegato della scuola in Italia.
Valutare il livello di preparazione di uno studente non è certo cosa semplice, e proprio per questo andrebbero forniti agli studenti sempre più strumenti per migliorare le proprie performance e aumentare i contesti di studio, in modo da permettere allo studente già in giovane età quale potrebbe essere la sua strada da perseguire in futuro.