Si chiama “Flipped Classroom”, e potrebbe essere il modo di rivoluzionare per sempre il metodo di insegnamento in Italia. La classe capovolta, questa la traduzione italiana, è una rivoluzione nata dalla penna di Maurizio Maglione, docente romano di chimica e appassionato della rete.
Ogni studente possiede uno smartphone, e ogni professore dovrebbe sfruttarne le potenzialità piuttosto che limitarne l’uso. Gruppi interattivi, laboratori coordinati anche attraverso documenti condivisi on line, lezioni di approfondimento personalizzate e caricate in rete, trasparenza e immediatezza nel rapporto con le famiglie. Questi solo alcuni degli elementi che potrebbero fiorire con una nuova impostazione della didattica.
Lo scopo finale, secondo Maglione, è una didattica inclusiva, in cui gli insegnanti siano costantemente aggiornati e pronti a creare un percorso di studi su misura per l’alunno.
Lo studio potrà essere adattato alle necessità del singolo grazie ai contenuti on demand, e chi insegna avrà un rapporto sempre più stretto con chi studia, potendolo seguire anche dove di solito ci si rifugia nel tempo libero: il telefono cellulare.