È però opportuno ricordare che su internet si trova ogni genere di argomento, che chiunque può pubblicare qualcosa e che non esiste un controllo sulla veridicità dei testi che si trovano. Ed è per questa ragione, che bisogna esercitare una verifica costante ed essere critici verso quello che leggiamo. Il rischio non è quello di essere scoperti dal professore o di ripetere l’anno scolastico, ma di perdere o di non sviluppare la propria coscienza critica e di divenire dei “creduloni”.
Persino Eric Schmidt, presidente esecutivo di Google, presente all’evento “Tra Giovani, web ed informazione di qualità” organizzato dall’Osservatorio Permanente Giovani–Editori, ha ritenuto necessario sottolineare questo aspetto ai cinquecento giovani presenti all’incontro. “Pensate sempre a quello che fate. Fate sempre verifiche, non usate una sola fonte, non credete a tutto quello che vedete e leggete, è il principale consiglio che vi do”. Un consiglio valido sempre, non solo quando si ha il monitor di un computer davanti.
Far passare questo messaggio è necessario, soprattutto alla luce dei dati diffusi dall’undicesimo Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione. Secondo il rapporto, infatti, il 90,4% dei giovani italiani naviga in internet, a fronte di una percentuale media della popolazione che è del 63,5%. È, quindi, fondamentale per loro sviluppare una coscienza critica e far crescere l’attenzione verso l’informazione, consapevoli dei limiti della rete.